I rapporti di lavoro nelle istituzioni aventi un’identità cristiana
In molti Paesi si sono moltiplicate normative che tutelano la parità di accesso al lavoro per tutti, a volte con particolare attenzione a determinati gruppi identitari che storicamente hanno subito discriminazioni o sono minoranze a rischio di discriminazione.
D’altra parte, nella società plurale convivono numerose istituzioni identitarie (ONG, scuole, università, ospedali, centri sociali, think tank, organizzazioni religiose, ecc.) basate su principi e valori etici e religiosi, che rivendicano il loro diritto a includere, fra i criteri per l’assunzione e il lavoro nell’istituzione, il rispetto – e talvolta l’adesione mentale e anche esistenziale – di quei valori che – in coerenza con gli statuti fondativi – considerano essenziali per lo sviluppo della loro missione e delle loro attività.
Inoltre, negli ultimi anni, si è rafforzata quella tendenza sociale che esige dalle imprese un impegno per i valori che va al di là della logica lucrativa, richiedendo coerenza tra gli ideali dichiarati, la pratica concreta e la loro posizione nei dibattiti in corso, anche con riguardo a dipendenti, collaboratori, sponsor e fornitori.
Questi movimenti producono inevitabilmente casi conflittuali che sono giunti o finiscono per giungere dinanzi a tribunali nazionali e internazionali. In questo quadro, accanto al doveroso rispetto per le libertà di associazione, espressione, ricerca, insegnamento e religione, affiora in molti casi una concezione statalista diffidente nei confronti dell’attività privata, che conduce a un’eccessiva regolamentazione nazionale e sovranazionale; una prospettiva laicista che guarda alla religione come ad un elemento disgregante, ponendo in dubbio la sua capacità di rispettare i diritti dei cittadini. Affiorano, anche, certe ambiguità sociali e giuridiche, che in alcuni casi esaltano il diritto alla vita privata e familiare, mentre in altri legittimano l’intervento statale e giudiziale in quelle stesse sfere.
In questo contesto, la società civile mantiene il suo dinamismo: la complessità sopra delineata rappresenta un ottimo momento di riflessione, soprattutto da parte delle istituzioni di ispirazione cristiana.
L’ostilità esterna può portare al conflitto per recuperare o conservare spazi di autonomia minacciati o per delimitare un ambito chiuso di sicurezza che porti all’isolamento. In entrambi i casi si rischia di rifiutare il dialogo: nell’uno verrebbe sostituito dallo scontro e, nell’altro, verrebbe annullato da un ripiegamento. Una terza possibilità è la perdita di identità causata dall’abbandono dei propri principi per conformarsi agli standard altrui. Di fronte a queste prospettive autoreferenziali, le istituzioni con un’identità definita sono chiamate a curare e a progettare la loro missione, che è alla base della loro proposta di valore e ricchezza per la società plurale.
L’obiettivo dell’incontro di esperti, che si è svolto a Madrid alla fine di marzo del 2019, è stato quello di riflettere su questi temi secondo diverse prospettive, al fine di arricchire il dibattito e offrire alle istituzioni “di tendenza” o basate su valori etici e religiosi conoscenze pratiche sulle sfide giuridiche e organizzative esistenti in questo campo.
Rispetto a questo grande tema, Intermedia Social Innovation ha organizzato il primo Expert Meeting del Cultural Mediation and Social Affairs Project, dal titolo: “I rapporti di lavoro nelle istituzioni con identità cristiana”. Ángel Gómez Montoro (Università di Navarra, Spagna) è stato il direttore accademico e Juan Pablo Cannata (Università Austral, Argentina), il coordinatore del comitato organizzatore.
Nello specifico, si è affrontato il tema delle implicazioni giuridiche che derivano dal vincolare un contratto di lavoro ad una identità istituzionale basata su principi morali e religiosi, e dei criteri da seguire in caso di conflitto tra l’identità istituzionale e i comportamenti o gli atteggiamenti delle varie categorie di lavoratori.
Secondo una prospettiva multidisciplinare, con 14 interventi e 7 dibattiti, a cui hanno preso parte anche 20 esperti fra osservatori accademici e professionisti, sono state discusse le buone pratiche nella gestione dei talenti, la funzione vivificante e ispirativa della missione istituzionale nei centri educativi e di cura, le sfide della comunicazione e dell’opinione pubblica e i principali orientamenti giurisprudenziali e legislativi.
Argomenti e questioni trattati nelle sessioni
- La missione istituzionale deve incorporare e rendere esplicita l’integrità dei valori cristiani
- L’assetto valoriale dell’ente rende partecipi tutti i membri dell’organizzazione e li invita a dare il loro contributo alla missione istituzionale
- Le diverse posizioni lavorative implicano una differenziazione nel grado di identificazione con la missione istituzionale
- La presenza di un numero adeguato di persone che si identificano con i valori istituzionali agevola il compimento della missione
- La realizzazione della missione istituzionale deve essere coerente con le decisioni strategiche dell’organizzazione, anche in riferimento ai rapporti di lavoro
- La missione istituzionale ha solitamente valore giuridico dinanzi agli organi amministrativi statali, nonché modalità diverse di incidenza rispetto all’impegno lavorativo dei collaboratori
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Expert Meeting 2019: I rapporti di lavoro nelle istituzioni aventi un’identità cristiana.
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Expert Meeting 2019: The job interview in a tendency organization
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Lezione
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I. LA VISIÓN ANTROPOLÓGICA
1. El ideario como realidad viva y vivificante: límites y posibilidades | Fernanda Llergo
2. Libertad, constructora de identidades | Mercedes Rovira
II. PERSPECTIVA HISTÓRICA
3. Universidad católica, identidad cristiana y relaciones laborales: una mirada histórica | Ricardo Cubas
III. ASPECTOS JURÍDICO-CONSTITUCIONALES
4. Algunas consideraciones sobre la autonomía y la libertad académica en las universidades con ideario | Raúl Madrid
5. Algunas reflexiones conceptuales y prácticas | J. Martínez Torrón
6. Relaciones laborales en instituciones de identidad cristiana. Marco jurídico | Jorge Otaduy
7. Perfil ideológico de la empresa de tendencia y derechos fundamentales de sus trabajadores | José María Rodríguez de Santiago
8. Derecho antidiscriminatorio y algunas sugerencias prácticas en materia de personal | Luis Sánchez Socías
9. La libertad de la persona moral. Conjugar los derechos individuales con el respeto al ideario en instituciones con identidad religiosa | Fernando Toller
IV. LA VISIÓN DE LA EMPRESA
10. Relaciones laborales en instituciones de identidad cristiana | Mayte Ahugetas11. La consistencia en la organización en la dirección de personas | José Ramon Pin
11. La consistencia en la organización en la dirección de personas | José Ramon Pin
Partecipanti
Direttore accademico
– Ángel Gómez Montoro (Universidad de Navarra, España)
Relatori
– Mayte Ahugetas (Clínica Universidad de Navarra, España)
– Ricardo Cubas (Universidad de Los Andes, Chile)
– Fernando Domingo (Universidad de Navarra, España)
– Luis Sanchez Socías (Abogado del Estado, España)
– Fernanda Llergo (Universidad Panamericana, México)
– Raúl Madrid Ramírez (Pontificia Universidad Católica de Chile, Chile)
– Javier Martínez Torrón (Universidad Complutense de Madrid, España)
– Jorge Otaduy (Universidad de Navarra, España)
– José Ramón Pin (IESE, Universidad de Navarra, España)
– José M. Rodríguez de Santiago (Universidad Autónoma de Madrid, España)
– Mercedes Rovira (Universidad de Montevideo, Uruguay)
– José A. Ruiz San Román (Universidad Complutense de Madrid, España)
– Fernando M. Toller (Universidad Austral, Argentina)
– Enric Vidal (Universitat Internacional de Catalunya, España)
Comitato organizzativo
– Juan Pablo Cannata (Universidad Austral, Argentina)
– M. Aparecida Ferrari (Pontificia Università della Santa Croce, Italia)
– Giovanna Razzano (Università della Sapienza, Italia)
– Gloria Gratacós (Universidad Internacional Villanueva, España)
– Marc Argemí (Universitat Internacional de Catalunya, España)